martedì 18 settembre 2018

L'Accademia platonica di Firenze

I motivi che favoriscono la diffusione della filosofia umanistica e rinascimentale sono di diversa natura; tra questi rientra il rifiorire dell'economia e della vita civile dopo la crisi demografica e produttiva del Trecento. In questo contesto gli intellettuali abbracciano un ideale di vita derivante dai classici, che contempera l'eccellenza del sapere con le esigenze della vita pratica.

Ad esempio, nella Firenze dei Medici era sorta per impulso di Marsilio Ficino l'Accademia platonica. Secondo Ficino esiste un'unica tradizione filosofico-religioso (la cosiddetta "teologia platonica"). Essa rappresenta il progressivo rivelarsi dell'unica verità divina, che tocca al filosofo approfondire e chiarire mediante il discorso razionale.

E' partendo da tale presupposto che Ficino cera di rafforzare l'accordo tra platonismo e cristianesimo. La sua tesi più celebre è quella dell'anima come copula mundi ("copula del mondo"). Essa è in rapporto sia con le cose mortali, sia con le essenze immortale e costituisce un legame tra il finito e l'infinito. Tale funzione mediatrice è resa possibile dal fatto che l'anima è sostanzialmente amore, forza cosmica che sospinge l'universo verso Dio.

Come si può osservare, tale concezione di matrice neoplatonica riflette lo spirito più profondo del Rinascimento, che pone l'uomo al centro dell'indagine filosofica.

La centralità dell'uomo e la sua superiorità rispetto alle altre creature è anche il tema dell'opera principale di Giovanni Pico della MirandolaDe hominis dignitate. Per Pico l'uomo è un essere intermedio, che possiede le caratteristiche di tutti gli altri esseri dell'universo e pertanto può influire sulla sua stessa natura, decidendo di abbassarsi alle creature inferiori o di innalzarsi a quelle superiori. Questo processo di elevazione spirituale può essere ottenuto solo recuperando la vera sapienza che si trova dispersa nelle varie filosofie e riportandone i principi all'unità.



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