domenica 4 novembre 2018

Montaigne e la ricerca di un nuovo equilibrio spirituale

Montaigne afferma che l'uomo è un essere incostante e debole che possiede una natura incompleta e mancante dunque non può essere considerato il fine dell'universo (critica l'antropocentrismo)

Sostiene nei Saggi:


  • il relativismo culturale secondo cui l'uomo europeo non è superiore agli altri popoli e occorre rispettare tutte le culture, soprattutto quelle non corrotte dalla civilizzazione

  • una posizione di "umile" scetticismo secondo cui non c'è alcuna opinione o dottrina che si possa definire in assoluto superiore a un'altra infatti non ci sono criteri oggettivi di valutazione →  riconoscimento dei limiti della ragione

  • una posizione di epicureismo moderato secondo cui occorre ricercare la salute e l'equilibrio psicofisico che si ottengono con la moderazione e il rifiuto degli estremismi per questo è opportuno che l'uomo coltivi la filosofia che ci distanzia dalle cose terrene e ci insegna a controllare la paura





La filosofia della natura di Giordano Bruno

Durante il Rinascimento incontriamo una grande personalità filosofica, Giordano Bruno, l'entusiasta cantore della natura, oltre che della rivoluzione astronomica avviata da Copernico. Egli è l'artefice della moderna concezione dell'infinito, arrivando ad affermare che l'universo è uno spazio infinito, costituito da infiniti mondi. Tale concezione si fonda sull'assunto che l'universo abbia una causa e un principio primo infinito, che si identifica con Dio

Sostiene, poi, che Dio è immanente nella natura in quanto costituisce l'anima del cosmo che informa e plasma la materia e come tale è conoscibile dall'uomo.

Esalta la tecnica e lo spirito d'iniziativa dell'uomo infatti l'uomo è superiore agli animali perché possiede intelletto e le mani ossia gli strumenti con cui manipola e conosce le cose del mondo in vista del progresso tecnico e scientifico.

Indica la natura come il vertice della conoscenza infatti essa è oggetto dell'ardore conoscitivo dell'uomo ( eroico furore) il quale:

  • riesce a sottrarsi ai desideri bassi e volgari
  • scopre di essere egli stesso natura (mito di Atteone)





La rivoluzione scientifica di Galilei...

Tra il Cinquecento e gli inizi del Settecento si assiste in Europa a un rapido progresso delle scienze , che determina non solo l'acquisizione di nuove conoscenze, ma anche l'elaborazione di un nuovo metodo basato sull'osservazione dei fenomeni naturali e sull'applicazione del calcolo matematico. 

Tale straordinario evento è indicato con l'espressione "rivoluzione scientifica" in quanto ha segnato una profonda trasformazione nella mentalità e nella visione del mondo. 

I suoi protagonisti più importanti sono Copernico, Brahe, Keplero, Galilei, Bacone e Cartesio; a essi dobbiamo aggiungere Isaac Newton il quale può essere considerato il fondatore della fisica classica.

Galileo Galilei dimostrava la verità della teoria eliocentrica copernicana la quale non è in contrasto con la Bibbia infatti la fede e la scienza hanno competenze e linguaggi diversi

Critica il "principio di autorità" che determina un sapere astratto caratterizzato da finalismo ed essenzialismo "il mondo di carta"

Elabora il metodo scientifico articolato (fondato sulla concezione matematica dell'universo e della natura e la distinzione tra qualità oggettive e qualità soggettive) in:


  1. "sensate esperienze" cioè le esperienze compiute mediante i sensi → momento osservativo-induttivo
  2. "necessarie dimostrazioni" cioè i ragionamenti condotti sulla base logico-matematica →  momento ipotetico-deduttivo
  3. "cimento" o verifica ovvero la prova dei ragionamenti scientifici attraverso le procedure sperimentali