martedì 5 febbraio 2019

Hobbes e lo Stato assoluto



Thomas Hobbes è una delle personalità più singolari del pensiero moderno e una figura ancora oggi significativa per la radicalità delle posizioni teoriche.

Vissuto in uno dei periodi più instabili e sanguinosi della storia inglese, è assertore convinto dell'assolutismo regio (la concezione secondo cui il re, per diritto divino, spetta il potere assoluto), visto come l'unico baluardo contro l'inevitabile disordine a cui la società andrebbe incontro senza un governo monarchico che assommi in sé tutte le prerogative del dominio.


Una vita nel segno della paura

Hobbes compie in prima persona l'esperienza dell'individualismo e dell'aggressività di cui è capace l'animo umano, e li descrive nelle pagine delle sue opere, in cui dichiara di essere "fratello gemello della paura".

Sua madre, infatti, lo partorisce prematuramente a causa dello spavento provocato dalla notizia dell'arrivo dell'Invincibile Armata.

Durante la sua lunghissima esistenza Hobbes assiste ai fatti drammatici che colpiscono il suo paese, tra cui lo scontro tra il Parlamento e il sovrano, culminando una vera e propria guerra civile

Nel 1640 Hobbes abbandona l'Inghilterra per il timore che le sue idee filo-monarchiche potessero suscitare dure reazioni da parte dei sostenitori del Parlamento. Si rifugia in Francia

L'obiettivo filosofico e politico

Il suo progetto politico nasce da una visione pessimistica dell'essere umano, giudicato fondalmentalmente egoista, avido e violento, secondo il motto del poeta latino Plauto:


homo homini lupus

(ogni uomo è un lupo per l'altro uomo)

Questa concezione negativa della natura umana porta Hobbes a descrivere l'uomo come un essere alla mercé del proprio interesse personale, in assenza di regole e di una forma superiore di controllo, gli impedisce di riconoscere limiti naturali al suo agire, se non la forza e la prepotenza dell'altro.

Il filosofo mira a elaborare una dottrina politica sulla cui base organizzare una comunità ordinata e pacifica. Avvalendosi di una precisa strategia argomentativa, Hobbes tende quindi a dimostrare come l'assolutismo politico sia una necessità logica e razionale, quasi l'esito di un ragionamento condotto secondo un metodo rigoroso.

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