Vista l'importanza del cogito, gli studiosi si sono ripetutamente interrogati sulla struttura logica che esso presenta.
La domanda che viene spontanea è: siamo davanti a un ragionamento deduttivo? Partendo dalla presenza dell'ergo ("dunque") nella formula cartesiana, già i suoi contemporanei accusarono il filosofo di aver adoperato un sillogismo in cui manca la premessa maggiore.
Per esprimerlo in tutta la sua completezza, tale sillogismo dovrebbe avere la seguente forma:
- premessa maggiore: "tutto ciò che pensa esiste"
- premessa minore: "io penso"
- conclusione: "dunque, io esisto"
Il cogito non rappresenterebbe, dunque, la conoscenza prima e certissima su cui tutto il resto deve fondarsi, ma dipenderebbe da un'altra premessa (implicita) non sottoposta al dubbio né dimostrata ("tutto ciò che pensa esiste"). I contemporanei accusarono Cartesio, pertanto, di aver utilizzato quella logica aristotelica da cui voleva distaccarsi.
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